Una frattura a un arto, che si tratti di una gamba o di un braccio, è un evento tutt’altro che raro.

Anche chi non effettua particolari attività fisiche come sport o lavori impegnativi, può semplicemente cadere e mettere male un braccio: di fatto, a chiunque può capitare un incidente di questo tipo.

A livello statistico non parliamo solo di braccia e gambe: anche volto, testa, costole e colonna vertebrale sono soggette a traumi che comportano fratture più o meno gravi.

Questi eventi traumatici sono trattati con una procedura standard e consolidata, che prevede l’utilizzo di una classica ingessatura per immobilizzare l’arto e consentire il rinsaldare delle parti. La fase più difficile però, è quella da affrontare quando si parla di riabilitazione.

Al di là del danno in sé, soprattutto per le fratture scomposte, che a volte necessitano di intervento chirurgico o per zone particolari del corpo, la fase di recupero può risultare alquanto complicata. Per evitare problemi muscolari o simili infatti, è bene seguire un percorso bilanciato.

In questo articolo andremo a fare chiarezza a riguardo, cercando di capire come va fatta la riabilitazione dopo una frattura.

Nota bene: le indicazioni in questo articolo sono da ritenersi di natura esclusivamente generica. Per seguire un percorso riabilitativo, il consiglio è quello di rivolgersi sempre e comunque a professionisti del settore.

Riabilitazione dopo una frattura: come agire per recuperare al meglio

Una frattura, a seconda della gravità, richiede dalle 3 alle 6 settimane di gesso. Nel momento in cui questo viene tolto, al di là dell’euforia del momento, è bene stilare un piano riabilitativo concreto.

L’arto infatti, si è senza dubbio indebolito a causa dell’inattività. Nonostante i tessuti si siano rigenerati e la parte ossea si sia calcificata rinsaldando le parti, affinché questo torni pienamente attivo è necessario seguire un piano chiaro per rinvigorire il tono muscolare e l’elasticità dei tessuti.

Affidarsi a personal trainer di comprovata esperienza è essenziale per eseguire esercizi di riabilitazione adeguati. Scegliere servizi che permettono di ottimizzare i tempi, abbinando la possibilità di lavorare sul posto e allo stesso tempo di seguire un percorso riabilitativo, è una scelta alquanto saggia.

Nel contesto milanese, per esempio, Control Fitness offre una prestazione del genere che si rivela ideale per chi vuole recuperare la giusta tonicità muscolare da una frattura (qui il loro sito se vuoi approfondire) il tutto con il supporto anche di un personal trainer preparato adeguatamente.

Questa figura risulta molto importante: eseguire un percorso in solitaria infatti può risultare o poco efficace in quanto troppo leggero, o troppo intenso e dunque comportare una serie di guai muscolari più o meno gravi.

Riabilitazione e fisioterapia

Seguendo l’opinione del medico, può facilmente essere necessario ricorrere anche alla fisioterapia. Per quanto concerne le fratture, i tipi di azioni possibili in tal senso sono molteplici, a seconda di quanto deciso dallo specialista interpellato.

Di sicuro, una volta tolto il gesso, il soggetto potrebbe notare sensazioni fastidiose se non vero e proprio dolore nell’area interessata. Un recupero completo, se effettuato a dovere, può richiedere svariati mesi (molto dipende dall’osso interessato).

Sotto il punto di vista muscolare non mancano i classici massaggi, abbinati ad esercizi di stretching e a particolari movimenti dettati dal fisioterapista. Lo specialista agisce con esercizi dolci, per stimolare le articolazioni e abituarle nuovamente ai movimenti quotidiani che, per il tempo dell’ingessatura, non è stato possibile effettuare.

Ogni singola azione intrapresa ha il fine di rinforzare l’area danneggiata, favorendo il recupero ed evitando, per quanto possibile, problemi futuri per le ossa coinvolte. Quest’ultimo aspetto non è da sottovalutare, soprattutto per quanto riguarda chi ha già problemi pregressi, per esempio, di osteoporosi.

Una volta rinforzata adeguatamente la zona interessata, il fisioterapista potrebbe affidare una serie di esercizi al paziente, che potrà dunque agire anche in autonomia.

Fattori che influenzano la riabilitazione

Non tutte le riabilitazioni sono uguali. Al di là della differenza relativa alla parte del corpo interessata, vi sono anche altri fattori che determinano quale genere e intensità degli esercizi.

Per esempio, a seconda del tipo di frattura (composta o scomposta) così come l’età del soggetto, sono fattori determinanti per intensità/varietà di movimenti dettati dal fisioterapista.

Appare logico che, la frattura di un braccio da parte di un bambino avrà un decorso ben diverso (molto più rapido) rispetto a una donna anziana con problemi di osteoporosi e con una frattura a una gamba.

Non solo: anche lo stile di vita può avere un peso notevole. Chi lavora in ufficio infatti avrà un percorso diverso da seguire rispetto a un muratore o a chiunque abbia una vita quotidiana con attività intense a livello fisico.

In alcuni casi può rivelarsi utile interrompere o alleggerire il proprio lavoro quotidiano, al fine di avere un recupero più rapido e di evitare problemi futuri nell’area interessata.

Proprio per questi motivi è indispensabile seguire le istruzioni del fisioterapista che, in quanto professionista, conosce senza ombra di dubbio il percorso ideale per ogni singolo caso specifico.