L’osteoporosi è una delle più temute malattie dell’Occidente. L’innalzamento costante della lunghezza della vita e la scarsa attenzione all’alimentazione equilibrata sono fra i fattori che fanno sì che in Italia sempre più persone soffrano di questa malattia.
Si stima che solo in Italia 4 milioni di persone ne soffrano.
L’osteoporosi consiste in una malattia che causa la diminuzione della densità delle ossa, e di conseguenza causa una loro maggiore fragilità con delle conseguenze gravi in caso di cadute.
L’osteoporosi è più diffusa nelle donne che non negli uomini, ma ciò non toglie che si tratti di una problematica che colpisce entrambi i sessi (una donna su tre dopo la menopausa, un uomo su cinque dopo i 50 anni circa).
In generale questa malattia colpisce soprattutto le ossa del femore, della colonna vertebrale e del polso, ma può comunque colpire qualche osso. Alcune fratture possono comportare delle disabilità permanenti, si pensi per esempio alla frattura dell’anca o del bacino.
L’attualità del problema dell’osteoporosi spinge ad analizzare con attenzione quelle che possono essere le cause di questa malattia così insidiosa, chiamata malattia silente in quanto non mostra i suoi sintomi finché non è troppo tardi.
Cerchiamo quindi di capire quali sono le cause che sono alla base dell’osteoporosi.
Perché insorge l’osteoporosi?
Si pensa che l’osteoporosi affondi le sue radici già nell’infanzia. Un non corretto sviluppo della densità ossea quando si è bambini comporta un sistema scheletrico molto fragile. La formazione delle ossa avviene in maniera importante attorno ai 18-20 anni; a questa età si ha già una certa riserva ossea, cioè densità dell’osso e resistenza. Le persone che hanno sviluppato una maggiore riserva ossea hanno meno probabilità di sviluppare l’osteoporosi una volta anziane. Quelle invece che hanno una densità ossea già ridotta andranno più facilmente incontro all’osteoporosi.
Abbiamo detto che questa malattia colpisce soprattutto le donne: questo avviene in quanto nelle donne la menopausa comporta una diminuzione della produzione di estrogeni. Gli estrogeni sono ormoni sessuali che giocano un ruolo molto importante nella conservazione e protezione delle ossa; di conseguenza l’interruzione della loro produzione può causare perdita del tessuto osseo fin dalla menopausa e poi per tutta l’età anziana.
Di conseguenza, una qualsiasi caduta potrà facilmente esporre a fratture.
Ma anche gli uomini vengono colpiti dall’osteoporosi, in conseguenza alla diminuzione della produzione di ormoni sessuali; tuttavia questo declino, nel sesso maschile, avviene in modo più graduale, meno improvviso.
Altre cause dell’osteoporosi
L’osteoporosi può anche derivare da fattori che influenzano la riduzione ossea nel caso della vita: disturbi dell’alimentazione, condizione patologiche e anche trattamenti con i farmaci.
I farmaci come quelli glucocorticoidi possono influenzare la comparsa dell’osteoporosi. Essi sono prescritti per malattie come il lupus, l’artrite reumatoide, il morbo di Chron e l’asma.
Altre cause possibili dell’osteoporosi possono essere abuso di alcol, anoressia nervosa, insufficienza renale, ipertiroidismo, disturbi gastroenterici, bassi livelli di ormoni sessuali.
L’assunzione corretta di vitamina D e calcio, l’attività fisica quotidiana durante l’adolescenza possono prevenire l’osteoporosi.
Bisognerebbe inoltre evitare fattori di rischio come abusi di alcolici, fumo, sedentarietà che indebolisce le ossa, alcuni farmaci, comportamenti alimentari sbagliati.
Altri fattori di rischio, invece, non possono essere corretti. Essi sono il genere (le donne sono più esposte degli uomini) e l’etnia (le donne caucasiche e asiatiche sono più esposte, così come quelle di taglia sottile e piccola).
La storia familiare può dire tanto del rischio di osteoporosi che si corre, dato che il rischio è maggiore nella stessa famiglia. Anche la presenza di fratture pregresse può essere un fattore di rischio perché rappresenta una certa fragilità delle ossa.
Inoltre l’età condiziona senza possibilità di correzione la probabilità che la malattia si verifichi, in quanto dai cinquanta anni si è più a rischio.