Come si forma la spina calcaneare: cause, sintomi, cure, Fisioterapia

In questo focus, ci occupiamo di un disturbo molto diffuso tra soggetti che praticano sport, obesi o con piede piatto partendo da una domanda: “Come si forma la spina calcaneare?”.

La spina (o sperone) calcaneare è una neoformazione ossea benigna (esostosi) nella zona inferiore del tallone. Una crescita appuntita dell’osso del calcagno, una formazione ossea a forma di spina uncinata.

Di solito, si forma a livello mediale del tallone, dove ha origine la fascia plantare.

Questa patologia degenerativa colpisce il piede, in particolare il tallone, scatenando dolorose fitte e difficoltà di deambulazione ma può anche essere asintomatica.

Come si forma e perché? Quali sono i sintomi e le cause? Come si riconosce e si diagnostica? Ma, soprattutto, come si cura e si risolve? La risposta terapeutica più efficace a lungo termine è offerta dalla Fisioterapia d’avanguardia.

Ecco come si forma la spina calcaneare

La spina calcaneare è una protuberanza ossea dovuta ad infiammazione a carico della fascia plantare originata da diverse cause che ti spieghiamo nel prossimo paragrafo.

L’infiammazione costante tende a cronicizzarsi e, di conseguenza, a cristallizzare e calcificare la zona inserzionale nel tallone. Il deposito di sali di calcio, a lungo andare, si accumula in corrispondenza della parte inferiore del tallone provocando la formazione di una vera e propria spina (sperone calcaneare) rivolta in avanti (verso le dita), una calcificazione dura e dolorosa.

La formazione avviene a seguito delle trazioni del tendine d’Achille o della fascia plantare sul periostio del calcagno: questi movimenti continui generano col tempo nuovo tessuto osseo per effetto della riparazione di microlesioni. La conseguente tensione a lungo termine di muscoli e legamenti porta ad allungare i tessuti molli nel tallone logorandoli.

Spesso, il deposito di calcio inizia nella parte anteriore del tallone influenzando, infine, altre parti del piede. Di solito, la spina calcaneare è lunga circa un quarto di pollice.

Il processo di formazione della protuberanza dura molti mesi se non anni. La spina si sente al tatto quando è in fase avanzata; inizialmente, spesso è asintomatica, perciò difficile da diagnosticare.

Perché si forma la spina calcaneare:  cause e fattori di rischio

Dopo aver descritto come si forma la spina calcaneare, spieghiamo perché si forma.

Le possibili cause e fattori di rischio che possono portare alla formazione della spina calcaneare sono:

  • Sforzi e microtraumi ripetuti durante l’attività fisica (sport particolarmente stressanti come corsa o basket, lavoro pesante);
  • Deficit di appoggio podalico (piede piatto o cavo);
  • Problemi posturali che, per retrazione eccessiva della catena posturale posteriore, possono essere responsabili di microtraumi alla fascia plantare e conseguente neoformazione ossea;
  • Andatura anomala che provoca uno stress eccessivo sull’osso del tallone, su legamenti e nervi in prossimità del tallone;
  • Corsa su superfici dure o allenamento errato;
  • Scarpe inadeguate (strette, prive di supporto dell’arco plantare) o consumate che sollecitano costantemente il retropiede;
  • Sovrappeso e obesità che determinano una maggiore sollecitazione dei sistemi tendinei;
  • Invecchiamento che riduce la flessibilità della fascia plantare assottigliando il cuscinetto di grasso che protegge il tallone;
  • Artrosi;
  • Lesioni traumatiche importanti (stiramento, distorsione, strappi su muscoli e legamenti dei piedi) ed alterazioni di tipo degenerativo;
  • Cronicizzazione di patologie come la fascite plantare, l’artrosi del piede e della caviglia, l’infiammazione del tendine di Achille;
  • Malattie sistemiche infiammatorie endocrine e metaboliche (diabete, gotta, artrite reumatoide);
  • Lunghe ore trascorse in piedi;
  • Uso prolungato di determinati farmaci (antibiotici chinolonici, corticosteroidi);
  • Fattori ereditari e genetici (particolare conformazione dell’osso calcaneare).

Sintomi tipici

La spina calcaneare si manifesta attraverso i seguenti sintomi:

  • Dolore al tallone (intermittente o cronico) in fase di carico e alla pianta del piede. Il dolore, generalmente, non è causato dalla spina in sé ma dalla lesione dei tessuti molli. E’ spesso sordo, viene avvertito come una fitta puntiforme e pungente, un coltello o spillo che si infila nella parte inferiore del piede quando ci si alza in piedi (soprattutto al risveglio scendendo dal letto), alla ripresa della deambulazione, indossando un certo tipo di scarpe o se si rimane scalzi. Diminuisce con il riposo a letto ma, in caso di infiammazione acuta, il dolore persiste anche di notte;
  • Difficoltà (talvolta dolorosa) a praticare attività sportiva di carico;
  • Gonfiore delle articolazioni interessate (in determinati casi);
  • Arrossamento della cute sovrastante (raramente);
  • Deambulazione (camminata) difficoltosa che potrebbe causare complicazioni a livello di postura.

La spina calcaneare si sviluppa lentamente (nell’arco di mesi, anni) ed è asintomatica nel 30% dei casi tanto che potrebbe essere scoperta accidentalmente durante esami radiografici effettuati per altri scopi.

Col passare del tempo, la spina calcaneare può portare alla riduzione della mobilità articolare e scatenare manifestazioni a distanza in forma di lombalgia e dolori al ginocchio.

Spina calcaneare e fascite plantare

Lo sperone calcaneare e la fascite plantare rappresentano due disturbi differenti seppure abbiano in comune l’infiammazione della fascia plantare.

La differenza consiste nelle cause e nella localizzazione del dolore.

In caso di spina calcaneare, il dolore viene avvertito nella parte centrale dell’arco plantare e al tallone, mentre in presenza di fascite plantare il dolore (più facile da riconoscere) è localizzato sulla zona superiore.

Riguardo alle cause, la fascite plantare è originata generalmente da intensa attività sportiva o lavorativa, traumi diretti e postura scorretta, mentre lo sperone calcaneare è una conseguenza degenerativa della fascite plantare oppure può essere dovuta ad artrosi, piede piatto o cavo, utilizzo di scarpe inadeguate, tendine di Achille scarsamente elastico.

La fascite plantare può simulare la spina calcaneare e può aver luogo in presenza o in assenza dello sperone.

Spina calcaneare: dalla diagnosi alla terapia conservativa

Ti abbiamo spiegato come si forma la spina calcaneare, perché si forma, quali sono i sintomi e le cause di questo disturbo. Non resta che rispondere alla domanda più importante: come si cura la spina calcaneare?

Il primo step importante è una diagnosi accurata e precisa per individuare la causa del disturbo e valutare la terapia più adeguata.

La diagnosi comprende la visita ortopedica (anamnesi ed esame obiettivo) e radiografia del piede. Dalle lastre si potrà riscontrare la presenza di una spina calcaneare inferiore (associata a fascite plantare) o posteriore (associata ad infiammazione del tendine d’Achille).

La terapia conservativa prescritta dal medico prevede riposo, applicazione di ghiaccio e di pomata a base di arnica, assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei e antidolorifici, utilizzo di scarpe idonee, di plantari o talloniere in gel/silicone, stretching ed un ciclo di Fisioterapia e Riabilitazione.

In caso di spina calcaneare trascurata, mal curata, grave ed avanzata, potrebbe essere necessario l’intervento chirurgico per rimuovere l’esostosi.

Spina calcaneare: la soluzione offerta dalla Fisioterapia d’avanguardia

Oltre alla diagnosi medica, il Fisioterapista procederà con una valutazione globale e distrettuale per pianificare un programma terapeutico personalizzato.

Per combattere dolore e infiammazione, i trattamenti di Fisioterapia strumentale d’elezione, i più efficaci a lungo termine, sono Tecarterapia, Laser Yag ad Alta Potenza (che possono essere eseguiti anche in fase acuta) e Onde d’Urto.

Queste ultime rappresentano il trattamento d’elezione da applicare una volta superata la fase acuta.

Le Onde d’Urto non si limitano ad eliminare infiammazione, dolore e tensione muscolo-tendinea ma stimolano la neoangiogenesi ovvero la formazione di nuovi vasi sanguigni.

Alla Fisioterapia strumentale possono essere abbinati i migliori trattamenti di terapia manuale (manipolazioni osteopatiche, massoterapia, trattamento miofasciale dei trigger point, kinesiotaping) per il recupero della mobilità e flessibilità.

Risultano determinanti anche gli esercizi terapeutici (stretching, eccentrici, rinforzo dei muscoli del piede e della parte posteriore della gamba, propriocettivi e posturali).

Se attraverso l’Esame Baropodometrico viene riscontrato nel paziente un deficit posturale, il Fisioterapista raccomanderà un percorso di Rieducazione Posturale Globale con metodo Mezieres, l’unico in grado di riequilibrare la postura di tutta la colonna vertebrale e degli arti inferiori.

A causa di una cattiva postura (non corretta) il problema potrebbe ripresentarsi.

Il percorso di Fisioterapia mirata e Riabilitazione risulta essere il trattamento più efficace per risolvere definitivamente la spina calcaneare. Per ulteriori informazioni vi segnaliamo questo ottimo articolo https://www.ryakos.it/spina-calcaneare-sintomi-cura-terapia/