Il massaggio in fisioterapia è una terapia efficace?

Il massaggio è una tecnica praticata da secoli ma che purtroppo è stata sempre messa un troppo da parte. Negli ultimi anni sta riacquistando il posto di rilievo che gli spetta di diritto, può essere considerata una tecnica semplice poiché l’unico strumento necessario sono le mani ma allo stesso tempo è un grande alleato contro problematiche di natura variabile.

Il fisioterapista utilizza il massaggio a fini terapeutici poiché rappresenta uno degli strumenti per trattare vari tipi di patologie.

Con il termine “massaggio” si intendono quel gruppo di tecniche manuali che vengono praticate sulla cute delle persone, ha origine antichissima ed è stato da sempre adottato per alleviare il dolore, rinvigorire il corpo ed aiutare anche lo spirito.

Un esempio dell’importanza terapeutica è legato agli egiziani poiché il massaggio veniva considerata una vera e propria arte sacra, allo stesso livello dei riti divinatori.

Il professionista decide il tipo massaggio terapeutico da applicare per mezzo delle sue conoscenze e tenendo in considerazione gli aspetti biologici, psicologici e sociali del paziente.

I benefici del massaggio in fisioterapia

Il massaggio varia in base al tipo di problema che deve essere affrontato, una contrazione prolungata nel tempo causa un aumento di rigidità che può portare alla perdita di energia e di vitalità. Proprio questa energia può essere riattivata attraverso un massaggio adeguato, esistono infatti manovre specifiche per ogni evenienza. L’effetto e il miglioramento sono quasi istantanei e quasi al pari di un esercizio per il benessere poiché la persona che riceve il massaggio percepisce immediatamente una sensazione di leggerezza, per questa ragione molte persone che godono di buona salute decidono di praticarlo anche semplicemente per piacere personale. Tra i benefici principali della fisioterapia ci sono:

  • il rafforzamento del sistema immunitario mediante l’eliminazione di tossine all’interno dell’organismo. Ciò è possibile poiché le contrazioni muscolari permettono di far circolare in modo più efficace il liquido linfatico;
  • diminuzione di spasmi muscolari e crampi con relativo aumento della flessibilità e diminuzione di dolore. I muscoli rilassati acquistano nuovamente il loro tono normale, questi benefici sono quindi evidenti non solo sui muscoli ma anche sui tendini, articolazioni, legamenti e pelle;
  • eliminazione di cellule morte;
  • miglioramento visivo evidente della pelle dovuto da un assorbimento di elementi che la rendono liscia e setosa;
  • sensazione di benessere causata dalla percezione di sentirsi coccolati;
  • miglioramento della pressione sanguigna e della circolazione in seguito ai movimenti che consentono di spingere maggiormente il sangue verso il cuore. Di conseguenza il flusso del sangue e la circolazione linfatica sono accelerati, favorendo così lo scambio a livello cellulare di ossigeno. Questo porterà a ottenere un sangue rinnovato e ricco di elementi nutritivi e all’eliminazione di sostanze di scarto e superflue;
  • miglioramento di problematiche intestinali per mezzo dell’azione esercitata sul sistema nervoso.

La caratteristica più bella ed interessante di questo tipo di terapia è che non presenta particolari controindicazioni, risulta però evidente l’obbligo di rivolgersi sempre a personale specializzato poiché alcuni tipi di lesioni e patologie non possono essere trattate in questo modo. Per evitare rischi è meglio affidarsi alle sapienti mani di un fisioterapista.

Attenzione! Un massaggio terapeutico tende a lasciare spossati una volta concluso, per cui cercate un terapeuta vicino al vostro domicilio per questa tipologia di attività se vi spostate in macchina o da raggiungere comodamente con i mezzi pubblici. Per spiegarci meglio se siete nella capitale di provincia del Piemonte è meglio cercare un centro di fisioterapia a Torino e non fuori regione.

Meccanismi d’azione dei massaggi

  • azione diretta ottenuta dallo stimolo fisico su organi e tessuti;
  • azione indiretta attraverso i recettori nervosi di cute, muscoli, legamenti eccetera. In questo modo vengono stimolati anche zone lontane del corpo.

Modalità dei massaggi in fisioterapia

  • sfioramento superficiale è ottenuto attraverso le mani con le dita lunghe, rappresenta il primo tipo di contatto con cui si distribuisce il lubrificante e la pressione equivale a quella di una carezza;
  • lo sfioramento appoggiato è simile al primo ma la pressione è nettamente maggiore, se eseguito lentamente causa rilassamento mentre se eseguito velocemente aumenta la temperatura locale e il tono muscolare;
  • la frizione viene effettuata con le dita unite e senza lo scivolamento delle mani bensì la rotazione. Permette il riassorbimento dei liquidi interstiziali, come ad esempio ematomi, è l’ideale anche per strappi muscolari;
  • l’impastamento è eseguito attraverso la compressione del muscolo ed ha come risultato il miglioramento della circolazione, del tono muscolare ed è perfetto per risolvere problemi legati a contratture da affaticamento o di tipo reumatico;
  • con la tecnica dello scuotimento si afferra il torace con il pollice e le dita unite attraverso un movimento trasversale. Ha un effetto drenante, tonificante e rilassante;
  • rotolamento presenta gli stessi effetti dello scuotimento ma più intensivi, inoltre ha azione fibrolitica su diversi tipi di aderenze;
  • battitura a coppetta, come si intende dal nome le mani formano una coppetta. Molto utilizzata poco prima di un evento sportivo come preparazione poiché aumenta il tono muscolare;
  • percussione ulnare e a pugnetto ha lo stesso effetto di quella a coppetta ma con un effetto meccanico incrementato;
  • la vibrazione ha vari utilizzi, ad esempio a livello intestinale incrementa la peristalsi;
  • il pizzicamento causa iperemia e aumento della sensibilità locale, è particolarmente utile in seguito a traumi del sistema nervoso periferico.

Varie tipologie di massaggio terapeutico

Il massaggio sportivo sarà svolto in seguito alla tecnica del massaggio svedese, la quale permette di riscaldare e vascolarizzare adeguatamente la zona che dovrà essere sottoposta al massaggio. In seguito dovrà essere applicata la pressione adeguata, ma ponendo molta attenzione e in un modo progressivo. Il massaggio sportivo può essere effettuato sia prima che dopo una gara.
Il massaggio pre gara viene svolto 2 giorni prima della competizione ed è molto utile perché in questa fase l’atleta è particolarmente nervoso a causa del suo stato adrenalinico. Questo tipo di massaggio permetterà di eliminare la contrazione muscolare e donare allo sportivo uno stato di tranquillità. Un altro aspetto molto importante è quello di prevenire la comparsa di traumi poiché il corpo è soggetto a sforzi importanti. Grazie all’utilizzo di un prodotto con effetto capillarizzante e un massaggio non troppo profondo si favorirà il transito del sangue nel muscolo con un aumento conseguente della temperatura locale. Questo prodotto va distribuito sulla pelle e massaggiato in modo non eccessivo fino al completo assorbimento.

Il massaggio post gara verrà invece eseguito pochi minuti dopo il termine della competizione per diminuire la stanchezza e favorire il drenaggio venoso. La durata è direttamente proporzionale al grado di affaticamento dell’atleta, ha lo scopo principale di aiutarlo nella ripresa attraverso manovre lente sia sfiorando la pelle che con la tecnica della frizione.

Il massaggio defaticante ha la funzione principale di ridurre i tempi di recupero. Questo tipo di massaggio assicura il ripristino delle funzioni muscolo scheletriche ed è consigliato al massimo 48 ore dopo la gara. Ha un’azione defaticante ed è abbinato ad un gel o crema mentolata per donare un senso di freschezza, ottenendo in questo modo una stimolazione sia di tipo attivo che di tipo passivo e che permetta di distendere i tessuti a livello superficiale e in profondità.

Il massaggio cervicale è una vera e propria manna dal cielo per la salute delle ossa e per chi soffre di dolori nella zona cervicale e vertebrale. Questo tipo di dolore è causato da un’infiammazione dei nervi che coinvolge la zona della testa, delle spalle e del collo. Si può massaggiare dalla seconda vertebra in poi chiamata Epistrofeo poiché la prima, chiamata Atlante, è incastrata nel cranio e di conseguenza non raggiungibile. Questa tipologia di massaggio ha un’azione decontratturante e linfodrenante e può essere effettuato attraverso movimenti lenti e decisi, necessari per eliminare le scorie presenti nei liquidi interstiziale. Il collo verrà massaggiato prima da un lato e in seguito dall’altro, individuando i punti di indolenzimento per sciogliere la tensione sia in posizione seduta, supina o prona.
Per riattivare il tessuto connettivo e quindi ridurre la tensione sulla muscolatura sarà necessaria una manovra di scollamento attraverso delle percussioni sui muscoli del collo e dei trapezi, il massaggio poi continuerà con sfregamenti veloci per riscaldare i muscoli per almeno 5 minuti. Possiamo quindi affermare che è una valida alternativa all’assunzione degli antinfiammatori per combattere i dolori cervicali.

Il massaggio decontratturante deve essere effettuato direttamente sulla contrattura. Una contrattura compare solitamente in seguito ad un allenamento troppo pesante a uno sforzo ripetuto. Il massaggio agisce per ridurre la pressione arteriosa, aumentare l’apporto di ossigeno, allentare la tensione sciogliere le contratture.
Il massaggio decontratturante viene solitamente eseguito mentre si è sdraiati o seduti e il fisioterapista si concentra sulla zona dolorante, la durata oscillare tra i 30 e i 40 minuti all’incirca. A ciò poi dovrà essere abbinata un attività sportiva aerobica e dello stretching per favorire l’elasticità. Alla fine di un massaggio decontratturante è possibile percepire una sensazione di indolenzimento, quest’ultima è destinata a sparire in poco tempo. Tra le caratteristiche più interessanti di questa terapia sicuramente sono evidenti il miglioramento della postura e l’eliminazione delle tossine. Questa terapia non può essere sempre effettuata, ad esempio è sconsigliata per donne in stato di gravidanza, in caso di stati infiammatori e neoplasia.
Le zone d’applicazione più comuni sono i polpacci, le cosce e la schiena.