I fattori di rischio dell’osteoporosi

i fattori di rischio dellosteoporosi

L’osteoporosi un tempo era considerata un processo “naturale” legato al passare degli anni e dunque all’invecchiamento, oggi invece viene universalmente riconosciuta come malattia cronica. Il fatto di sviluppare l’OP, infatti,  non dipende unicamente da fattori genetici, ma dipende anche dal patrimonio scheletrico. Attenzione quindi ad alimentazione corretta e attività fisica già nei bambini.

Lo squilibrio del rimodellamento osseo è favorito senza dubbio dal sesso e dall’età: l’osteoporosi prevale infatti nelle donne in menopausa, un momento critico per la donna perché si riduce la produzione degli estrogeni (gli ormoni tipicamente femminili) che esplicano un’azione protettiva sull’osso. Il rischio per la donna aumenta soprattutto se si verifica una menopausa precoce, ossia prima dei 45 anni.

Esistono poi diversi fattori predisponenti che non devono essere ignorati. Tra essi l’eccessiva magrezza e l’obesitàl’abuso di alcol e caffè, il fumo e l’assunzione prolungata nel tempo di cortisonici e anticoagulanti, nonché, infine, alcune patologie come, per esempio,  l’ipertiroidismo o il diabete.

È pertanto importante intervenire prima che sia troppo tardi. Esistono cure e comportamenti che permettono di controllare questa malattia e di bloccarne la progressione. Bisogna quindi parlarne con il proprio medico, soprattutto se esistono fattori predisponenti e casi di osteoporosi in famiglia, o se ci sono terapie farmacologiche importanti in corso.

Tutti coloro che ne sono carenti dovrebbero integrare la normale dieta con terapie farmacologiche a base di vitamina D poiché ad essa è legato l’assorbimento intestinale del calcio.